giovedì 4 maggio 2017

Theater of War - resoconto dell'arbitro


“Tutto il mondo è un Teatro e tutti gli uomini e le donne non sono altro che attori.”(W.S.)

In questo caso anche gli spettatori sugli spalti e nei palchetti lo erano, attori. Un teatro piccolino, raccolto in un angolo di una stradina di Cesena. La gabbia in platea, gli spogliatoi dietro le quinte sul palco. 

I personaggi principali di questo evento uscivano dalle quinte, attraversavano il palco ed entravano in gabbia, quasi a dare al pubblico una partecipazione diversa dal solito spettacolo teatrale e dal solito evento di MMA. Il pubblico, era addosso, anzi, letteralmente sopra la gabbia.

Sono sempre stato amante del teatro “sperimentale”, quello in cui l’attore interagisce con il pubblico, che sia una interazione pilotata o improvvisata.

Prima dell’inizio delle ostilità mi faceva strano essere in un teatro e non nel solito palazzetto/palestra/discoteca, non lo avevo ancora percepito, ma avevo una sensazione positiva che non capivo se collegata alla card o cosa. Non guardavo in alto, ero concentrato e stavo facendomi salire la giusta tensione, quasi come se oltre l’altezza della gabbia non ci fosse nulla.

Entrano i dilettanti, ed il tifo sugli spalti era tale da sentirli come se fossero attaccati alla gabbia. Incontro dopo incontro, boati, urli, fischi, applausi, silenzi…erano parte dello spettacolo più che mai.

Erano onde, alcuni match più rumorosi, altri meno, alcuni più numerosi, altri meno.

Una cosa è certa, erano lì per i propri amici/compagni/parenti/fidanzati…quindi subito dopo il proprio caro scendevano per abbracciarlo, ma subito dopo tornavano a godersi una card fulminea, sia quella dilettanti che quella PRO.

Card dilettanti in cui gli atleti locali e non hanno dato spettacolo ed esaltato il pubblico. Ho ricordi vaghi dei primi match, ricordo che il primo che ho arbitrato non è andato oltre il primo round perché uno degli atleti aveva accusato alcuni colpi e non si sentiva bene e nella pausa il coach lo ha giustamente tutelato e ha detto stop. Più coach dovrebbero essere così responsabili verso i propri atleti, soprattutto quando questi sono dilettanti ed al primo incontro. Complimenti sinceri.








Il secondo che ho arbitrato credo di averlo interrotto dopo una serie di colpi senza alcuna difesa con l’atleta che rotolava verso la gabbia e ho interrotto sull’inizio del gnp. 

Poi ricordo il match tanto discusso tra Podda e Cuocci, equilibrato, leggero vantaggio Cuocci, ma Podda con un destro fulmineo manda l’avversario a terra. Dilettanti, stop dell’arbitro più che corretto, anche dopo aver rivisto il video.

Match iper discusso anche quello successivo tra Tripodo e Lutero, di cui ricordo solo il finale, ossia Lutero sulla schiena e Tripodo nella guardia a cercare il gnp. Tripodo gira verso la gabbia, è ancora in piedi, prende alcuni up kick sul dorso, scende ginocchia a terra, ed i successivi colpi arrivano pieni in viso, il secondo lo mette addirittura KO. Per me non ci sono dubbi, squlifica immediata. Dalla dinamica Lutero non poteva non rendersi conto che l’avversario avesse cambiato altezza e fosse a terra. Tra i dilettanti spero non ci fosse intenzione di commettere un fallo, e se poi non lui ed il coach non avessero festeggiato, non mi sarei infuriato. Il coach in questo caso ha avuto un comportamento poco rispettoso e decisamente antisportivo. Se c’è una squalifica, che uno concordi o meno, se l’avversario è andato KO, non si festeggia facendo polemica, soprattutto perché è un incontro “dilettanti”, non erano PRO con in palio un premio in denaro per la vittoria, o un record da mantenere o un titolo in palio. Spero quindi che la commissione ed il match maker del VenatorFC provvedano per una sua sospensione dagli eventi VenatorFC per qualche mese.

Il match che ha chiuso in largo anticipo la preliminary card tra Simon Binyom e Gabriel Cronemberge è stato un bellissimo esempio di tecnica e sport. Due atleti forti atleticamente e molto tecnici con un finale improvviso e forse inaspettato.

Una pausa prima degli incontri PRO, incontri che sulla carta erano tutti ad altissimo ritmo…e così è stato.

Un solo match finito alla decisione. Contento di non essere stato il giudice, molto difficile valutare il secondo e terzo round. Sia Giovannelli che Allegretti hanno dato mostra di carattere e di tecnica. Di saper cambiare, ascoltando entrambi i consigli dei propri angoli. Avrei in caso dato la prima e terza ad Allegretti per 9-10 e la seconda a Giovannelli 10-9.

I miei 4 match sono stati fulminei.

Saccaro vs Garatti è durato poco meno di 2 minuti. Omar aveva iniziato bene, cercava di mantenere la distanza, ma Marco una volta trovato il timing giusto, annulla la differenza di allungo con una prova, non mette giù l’avversario, ma ha la conferma di sapere dove e quando trovarlo, qualche altro secondo l’overhand questa volta mette KO Omar. Da come impatta la testa sul canvas mi lancio direttamente a fermare il match evitando il violento ground and pound che Marco stava per scaricare sull’incosciente Garatti.

Iovine vs Maniaci 1 minuto. Andrea ha accusato subito il primo assalto di Luca, ma non ha ceduto, anzi, ha cercato di seguire i consigli dell’angolo, ha risposto come ha potuto, ma Iovine è stato inarrestabile. Maniaci schiena a parete non aveva dove retrocedere e è andato giù 2 volte in piedi sorretto dalla parete, e ormai in balia dei colpi ho interrotto.





Grimshaw vs Ruotolo era il co-main. Ciro aggressivo con una serie di diretti, ma l’inglese gli prende il tempo e lo prende con un high kick precisissimo. Ma non è finita, e Ciro cerca di portare il match dove è abituato, takedown e Grimshaw è schiena a terra. Ashleigh aveva fatto i compiti a casa, e da dove ero io, aveva il viso tranquillo, e composto inizia a lavorare con la rubber guard, e poi piano piano setta il triangolo…Ruotolo costretto al tap che non mi aspettavo.


Gallon vs Botti. Alessandro sembra sciolto, ma abbassa spesso la guardia e rimane sui piedi quando tira. Il francese parte con il freno a mano tirato, ma colpisce l’italiano che non retrocede, anzi, trova il tempo e risponde mettendolo momentaneamente in difficoltà. Finiscono a terra e subito Davy attacca un heel hook, Botti inizialmente difende, ma il francese si sistema e stringe sulla caviglia e tap.










Lo staff “Venator” mostra di essere sempre più rodato sotto la regia ed il severo controllo di Alex. Un abbraccio a lui, Alice, Michele, Lorenzo, Kamil, Ramon, Roberto ed Ermes.

Infine, ma non per importanza, vorrei ringraziare e fare i miei complimenti per l’organizzazione a Catia Merenda e Luigi Picone. In pochissimo tempo e nonostante sciocchi tentativi e non riusciti di boicottaggio hanno organizzato una piccola gemma. La suggestività della location, la presenza di un pubblico estremamente partecipe hanno amplificato ancora di più lo spettacolo offerto dagli atleti. Menzione speciale per il piccolo Tommaso, mascotte speciale dei briefing per dilettanti e controllore dell’organizzazione prima che iniziasse l’evento.


Ci vediamo a Rimini il 27maggio!


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