sabato 16 febbraio 2013

Intervista a Luca Mengacci, veterano del BJJ sotto Carlson Gracie.

2 commenti:

  1. In una vecchia intervista a Luca Mengacci, la cintura nera di Carlson Gracie dice: “Il mio unico timore, è che le MMA diventino terreno di un pubblico, che non ha il giusto approccio verso la complessità della lotta e delle tecniche, e che viva gli eventi secondo una certa superficialità. Chi si allena nel bjj e submission è qualcuno dotato di senso di ritmo e conoscenza perfetta delle tecniche e ciò, richiede sforzi mentali e fisici incredibili. Mi piacerebbe se il grande pubblico arrivasse ad apprezzare la fatica di chi sale nel ring, e non solo la spettacolarità del momento".

    Il mio timore è lo stesso e penso che il grande pubblico dovrebbe essere educato ad apprezzare sempre più la tecnica espressa dai due fighter e meno aspetti spettacolari come quello di due lottatori ricoperti di sangue. Mi auguro che in futuro le MMA vogliano dare di se un'immagine più pulita e tecnica. D’altronde o si permette tutto, come nei vecchi Vale Tudo, o in un'ottica di diffusione delle MMA come sport da combattimento del futuro sarebbe buono, oltre alle limitazioni già inserite quali il soccer kick o le ginocchiate su atleta in ginocchio introdurre anche una limitazione alle gomitate al volto su avversario schiena a terra e ricorrere, quando necessario, all'interruzione per KO tecnico.

    Questo per non attirare sul mondo delle MMA campagne di stampa negative o di ripulsa dell'opinione pubblica, cosa di cui il neonato sport non ha certo bisogno. Questo era il messaggio del mio post "sangue e arena". Non vi era nessuna volontà di denigrare le MMA a favore del BJJ.

    Ps. ottima intervista, il Bjj e le MMA hanno bisogno di persone come Luca.

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    Risposte
    1. Grazie per il commento.
      Il mio timore è nato in modo più generalizzato, per poi focalizzarsi sulle MMA. In radio, e tramite editoriali, ho sempre cercato di abbattere lo stigma verso le arti marziali, come espressione di persona violenta, politicizzata etc etc...
      Detto ciò, i due lottatori di cui sopra, Lauzon e Miller, hanno dato vita, a prescindere dal sangue, ad uno dei match più tecnici e combattuti di sempre. Due assi del bjj, uno con le mani pesanti, l'altro con un wrestling eccezionle ed una boxe precisa ed efficace. Il taglio, è un incidente, ed è un qualcosa cui ogni fighter di una disciplina a contatto, che siano mma o thai, è consapevole e l'accetta.
      Come ti ho già scritto, pensa solo che gli stessi fighter stanno chiedendo l'introduzione di calci e ginocchiate contro un avversario "grounded". E ciò per motivi tecnici e tattici. L'immagine delle MMA è pulita, a meno che non si vogliano strumentalizzare alcuni match, come quello.
      Non è il sangue il protagonista lì, è un colore, è un qualcosa in più che, fidati, non è piaciuto a nessuno.
      L'eroismo di Lauzon nel continuare a combattere è da vero fighter, in molti si sarebbero potuti spaventare per il sangue, ma era sotto controllo medico costante, è un professionista, e non era a digiuno del regolamento. Quindi è andato avanti, ed ha rischiato anche di vincere...il che rende il tutto ancora più poetico.
      Come vedi, io vedo poesia ed eroismo, nessuna mercificazione.
      Ci sono già regolamenti come quelli che dici tu...i Pro Serie B e i semi pro.
      La serie A, è la serie A.
      Luca è stata una sorpresa piacevolissima del mio viaggio a Londra, una persona con la quale spero di poter ancora collaborare in qualche modo.

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