mercoledì 19 febbraio 2014

Riflessioni: Filippo Stabile e le MMA nel 2013 e nel 2014.

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Stabile Filippo: coach e organizzatore


- Il tuo 2013 come coach?

Da coach cercherò di migliorarmi sempre di più studiando sempre il più possibile in qualsiasi settore che possa aiutare la crescita dei miei allievi, e cercherò sempre di dare il massimo per far migliorare i miei istruttori e competitori.



- Il tuo 2013 come organizzatore?

Da organizzatore anche li dare il massimo per rendere il Praedator sempre più un evento spettacolare e di grande professionalità, e che possa dare grandi opportunità a tanti atleti ed al movimento delle MMA.



- Programmi per il 2014?

Per il 2014 ce' tantissimo da fare, stiamo per aprire un nuovo headquarter Stabile Fight Team con una struttura "american style!" con tutto per le MMA ed il functional training, abbiamo in programma diversi incontri all'estero ed in Italia per i nostri pro e semi pro di MMA, continuare la crescita di tutto il nostro team di competizione dai più giovani ai più grandi, organizzare con la Praedator League nuovi eventi nei settori MMA pro ed amateur, grappling e bjj, effettuare le riprese televisive per un documentario/film sulle MMA e lo Stabile Fight Team.



- Quale scegliere e perché tra la IMMAF/ITMMAF la WMMAA di Fedor?

Sono entrambi due grandi organizzazioni mondiali per lo sviluppo delle MMA a livello dilettantistico, entrambi con buoni propositi, credo che fare parte di una o l’altra organizzazione non sia cosi influente se si è già abituati a lavorare bene e con professionalità, l’errore più grosso che si può fare è pensare che per arrivare a portare atleti nei più grandi circuiti mondiali di MMA sia necessario fare parte di una di queste federazioni.



- In cosa noi media potremmo cambiare per migliorare l’immagine delle MMA o fare semplicemente una migliore informazione?

Credo che già molti mezzi di informazione sulle MMA italiane stiano già dando un buon contributo, considerato che per molti gestire le informazioni è una pura passione extra lavoro, però credo che si dia poca importanza hai combattenti italiani ed hai team più importanti! la gente per appassionarsi ha anche bisogno di informazioni maggiori e che si creino dei personaggi, spesso degli eventi italiani o se italiani vanno a combattere all’estero si sa poco o si fanno le solite domande che magari possono interessare solo a chi è dell'ambiente, sarebbe bello sapere qualcosa di più su un fighter, le emozioni la sera prima del match, che gusti musicali ha, come vivono l attesa del match i genitori o la fidanzata del fighter, tutte cose che coinvolgono anche persone non proprio dell’ambiente MMA che però incanalano già queste persone a guardare e far guardare l intervista ai parenti e conoscenti coinvolti e di conseguenza incuriosire e dare aspettative sul fighter e sulla sua prestazione, credo che facendo così ,andando oltre le semplici domande di routine si possa incuriosire, coinvolgere e far conoscere maggiormente il mondo MMA a tutti.



- L’arbitraggio ed i giudici sono una discussione continua, ma in pochi, tra atleti e coach sanno cosa significhi fare l’arbitro o il giudice. Credi che atleti, coach e organizzatori debbano provare tali esperienze e quanto dovrebbero essere coinvolti?

Credo che il ruolo di arbitro e giudice di MMA sia un lavoro difficile che in Italia pochi conosco veramente bene, sicuramente è una questione di formazione che alcune federazioni ed organizzazioni devono sviluppare col tempo scegliendo gli uomini adatti e con esperienza, in Italia mi accorgo che molti allenatori e fighters che mi capita di incontrare negli eventi non abbiano molto le idee chiare sul regolamento unificato internazionale, e questo è un grosso problema, chi si considera pro deve conoscere bene le regole, inoltre sia l arbitraggio che il giudizio possono condizionare la carriera di un atleta, per cui questi fattori sono di fondamentale importanza per il corretto sviluppo delle MMA.

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